Le vendite di automobili negli Stati uniti nell’ultimo bimestre hanno evidenziato un inaspettato rallentamento, in seguito a diversi anni di ascesa delle immatricolazioni. Il 2015 è stato l’anno migliore per il settore automobilistico dall’inizio della ultima grave recessione economica ed il secondo in valore assoluto solo successivo al primato del 2007.
La crescita del settore auto, sbandierata come uno dei capisaldi della ripresa economica nel debole comparto manifatturiero, è tuttavia stata notevolmente sostenuta dal credito al consumo il quale, nello specifico comparto, ha superato la soglia del trilione di dollari di prestiti, già al termine del precedente trimestre.
Gli americani stanno finanziando gli acquisti di auto sia nuove che usate ad un ritmo inusuale ed anche i defaults superiori ai trenta giorni sono cresciuti nel secondo trimestre dell’anno in misura esponenziale, secondo il braccio finanziario di uno dei principali produttori di veicoli del Paese.
L’ammontare dei prestiti per l’acquisto di un’autovettura ha raggiunto i 1.027 miliardi di dollari a fine giugno, il secondo trimestre consecutivo oltre la soglia del trilione di dollari.
Anche l’entità del prestito medio ha raggiunto un nuovo record a $29,880, ad un soffio dalla soglia psicologica dei trentamila dollari. Per aiutare i debitori a sostenere l’incremento della rata, la lunghezza dei prestiti è stata estesa fino a sette anni con il rischio che l’acquirente sia costretto a sostituire il veicolo ancora prima della scadenza del finanziamento. La durata media dei finanziamenti è salita a 67 mesi per i modelli nuovi ed ai 62 per le vetture usate.
Tuttavia, anche allungando la scadenza, la dimensione della rata mensile si è appesantita ed ha raggiunto i $499 medi, un nuovo primato ed una cifra che diventa insostenibile per una buona fetta della popolazione americana. Di conseguenza è cresciuta anche la percentuale di finanziamenti subprime che vengono erogati a clienti con una storia creditizia piuttosto scadente. Il numero di questi prestiti sul totale è salito al 18% a fine 2015 e risulta in ulteriore espansione nel corrente anno, rispetto al 14,4% nel 2014 ed al 12,8% nel 2012.
Le aspettative di default tra i finanziamenti subprime sono salite al 19% per il 2016, una dimensione che inizia diventare pericolosa sia per il settore automobilistico, che sarà costretto a contenere questa modalità di finanziamento, che per il sistema finanziario.
In generale, il numero di default di tutto il settore auto sta raggiungendo un livello allarmante con una crescita del 13% ad agosto rispetto al mese precedente ed un’impennata del diciassette per cento su base annua. Nel dettaglio, anche i debitori con un punteggio creditizio più elevato sono in ritardo sulle scadenze delle rate con un incremento del 12% sul mese precedente e del 21% su base annua.
Numeri che cominciano a preoccupare e costringono società di credito al consumo, banche e bracci finanziari delle case automobilistiche ad incrementare gli accantonamenti.
Nello specifico, Ford ha ha comunicato nel primo semestre perdite su crediti per 449 milioni di dollari, un aumento del 34% sullo stesso periodo del 2015.
General Motors ne ha dichiarate, invece, $864 milioni in aumento del 14%.
L’incremento del numero dei defaults, congiuntamente alla stagnazione delle vendite registrata negli ultimi mesi, costringe le aziende produttrici sul suolo americano a ridurre i prezzi di vendita riducendo i margini: un ulteriore penalizzazione per un settore che sembra aver raggiunto il punto di saturazione ed inizia ad evidenziare segnali di surriscaldamento e declino.