Liquidity, liquidity and ….liquidity. La manovra di Draghi ha drogato ancora i listini azionari portando anche i rendimenti dei bond europei a nuovi record storici. L’euforia appare infinita e niente sembra poter arrestare questa ascesa.
MERCATI FINANZIARI: dopo aver sfondato i 1.900 punti la scorsa settimana, lo S&P500 è già arrivato a 1.950 e punta ora verso i 2.000 punti, traguardo impensabile solo qualche anno fa. Non solo gli indici americani registrano nuovi massimi storici, ma anche i listino di Francoforte e diversi mercati azionari nei Paesi emergenti, tra cui il Sud Africa e l’India. Anche i rendimenti dei bond periferici crollano a record storici con l’Irlanda (2,48%) sotto gli USA (2,56%) e la Spagna (2,68%), inferiore alla Gran Bretagna (2,72%). Nuovi record anche per Francia e (1,72%) e Belgio (1,87%).
MERCATI EMERGENTI: in Tailandia la giunta militare ha bloccato i prezzi di molti beni per ingraziarsi la popolazione, non soddisfatta del colpo di stato. Sappiamo per esperienza che queste mosse populiste non hanno alcun impatto economico positivo come recentemente verificato in Venezuela ed Argentina.
INDIA: Pil I trimestre al +4,7%, sotto le attese del 5%, ma la Borsa registra l’ennesimo record storico.
UCRAINA-RUSSIA: previsioni Pil Ucraino per il 2014 scendono a -5%, dal precedente -3%. In Russia, l’indice azionario è tornato invece in territorio positivo da inizio anno. Proseguono i combattimenti, anche pesanti, nelle province orientali. Putin ha spostato metà delle truppe dal confine, ma ha inviato milizie paramiliatari molto addestrate in Ucraina le quali combattono e coordinano i ribelli, alquanto inaffidabili ed ingestibili. Ben armate e preparate hanno provocato perdite di mezzi (elicotteri, carri armati e soldati) tra le file ucraine. Nel mezzo ci sono i civili che talvolta sono coinvolti e perdono la vita.
MESSICO : la banca centrale ha annunciato a sorpresa il taglio dei tassi di interesse dal 3.50% al 3.00%. La manovra, del tutto inaspettata, è stata giustificata dal calo della spesa domestica e degli investimenti privati, dalla previsione di un Pil per il corrente trimestre decisamente modesto e dalle componenti della crescita dello scorso trimestre peggiori delle attese.
BRASILE: la produzione industriale scende del -5.8% ad aprile, rispetto allo scorso anno. Iniziano le proteste contro lo svolgimento dei mondiali di calcio.
EUROPA : a maggio l’inflazione nell’Eurozona scende a 0,5% da 0,7% di aprile. Disoccupazione in calo all’11,7% dall’11,8% di aprile. Indici PMI servizi a 53.2, previsto a 53.5. Questo dato sembra confermare che il continente è in corsa per la miglior performance trimestrale (secondo trimestre) negli ultimi tre anni. Dato confortante in mezzo ad altri numeri settoriali ancora desolanti, quale quello dei nuovi permessi di costruzione nei Paesi periferici che testimonia la morte del settore immobiliare, ma anche l’inesistente ripresa di molte economie.
FRANCIA : l’economia transalpina rimane in profonda crisi con l’indice PMi che a maggio ritorna sotto i 50 punti, spartiacque tra espansione e recessione, rispetto ai 50.6 di aprile.
GERMANIA: ordini industriali in crescita del +3,1% a maggio, sul mese precedente. Si tratta della più elevata crescita mensile negli ultimi 10 mesi. Prosegue inaspettatamente anche la discesa dell’inflazione in Germania.
ITALIA: indice PMI sale a 52.7, contro i 52.6 di aprile, dato conforme con una crescita del +0,3% nel trimestre. Il settore dei servizi taglia tuttavia i prezzi al ritmo più veloce da gennaio e per il 34esimo mese consecutivo.
Disoccupazione sale al 13,6% nel 1°trim.2014, massimo storico. Quella giovanile al 46%. Il deficit nei primi cinque mesi dell’anno raggiunge i 48,25 miliardi, diminuendo però di 8,2 miliardi rispetto al 2013. Il settore della distribuzione ha ridotto i dipendenti per il 77esimo mese consecutivo. L’indice PMI del settore è infatti crollato a maggio a 45.2, dal 49.5 di aprile. Riprendono a scendere le vendite auto a maggio (-3,8%), dopo quattro mesi di modesta ripresa (+3,1%). Male anche l’usato (-10%).
PORTOGALLO: debito/Pil sale al 132,3% a marzo dal 129% di fine 2013. Il debito pubblico è salito di 5,2 mld nell’ultimo trimestre per il finanziamento di imprese pubbliche.
SPAGNA: maggio registra la maggiore creazione di posti di lavoro dal 2005, pari a +198k persone.
Il re abdica in favore del figlio, ma diverse manifestazioni di protesta si sono levate contro la monarchia.
GRECIA: le esportazioni ad aprile sono state più basse che nel 2012. Nel primo trimestre dell’anno i salari sono scesi del -4.4%, rispetto allo scorso anno.
GRAN BRETAGNA: i prezzi delle case sono saliti a maggio, al tasso più veloce degli ultimi 12 mesi di maggio. Le vendite di auto nuove sono cresciute nello scorso mese del +7,7%, il maggior incremento mensile dal 2004.
USA: il credito al consumo cresce ad aprile di $26,8 miliardi, il maggior balzo dal 2007, ed il quinto incremento mensile di sempre. L’indice manifatturiero scende a 53,2 da 54,9 di aprile, ma viene corretto due volte in un’ora fino a 55,2. Ciò conferma la mia piena convinzione che anche gli USA manipolino i dati.
La disoccupazione rimane invariata al 6,3% con +217k nuovi occupati. I posti di lavoro creati dal 2008 sono stati 8,7 milioni, quanti quelli distrutti. I media non menzionano però che esiste ancora una sostanziale differenza in termini di redditi e che 12,7 milioni di persone sono uscite dalla forza lavoro negli ultimi sei anni. Inoltre il numero di nuovi occupati nella fascia di età tra 25-54 anni, la più importante, è stato negativo di 110k unità a maggio.
ASIA
GIAPPONE: i prezzi alimentari sono cresciuti al livello più veloce negli ultimo 23 anni, dopo l’aumento dell’IVA. Il problema demografico del Giappone esploderà presto in tutta la sua evidenza. Nel 2013 ci sono state solo 1,029,800 nascite, il livello più basso dalla seconda guerra mondiale. Il declino del tasso di crescita prosegue ininterrotto dal 1973.
CINA: l’indice PMI servizi sale a 50.7, il suo livello più basso da agosto 2011.
AUSTRALIA: crescita (+1,1%) a livello più alto del previsto (+0.9%), grazie alla salita dell’export ed alla ripresa del settore immobiliare. I bassi tassi di interesse continuano a sostenere un’economia in epsansione da 22 anni, malgrado la crisi del settore minerario.
MATERIE PRIME: il rame scende significativamente, per la prima volta in cinque settimane per la scoperta in Cina di quantitativi, in garanzia a fronte di prestiti alle aziende cinesi, inesistenti.
Il legno scende per il 21esimo giorno consecutivo al minimo da dieci mesi, a conferma che l’attività immobiliare è in forte contrazione, anche negli Stati Uniti.
BANCHE: altre migliaia di posti di lavoro saranno persi nel settore bancario statunitense per la caduta delle commissioni in tutte le principali aree di attività. Il credito bancario non si riprenderà, neanche con l’ultima manovra di Draghi, come dimostra la correlazione tra la restituzione del LTRO e la diminuzione dei prestiti. BNPParibas rischia $10 miliardi di multa per condotta irregolare negli Stati Uniti.
VALUTE: l’euro non si indebolisce neanche dopo la decisione della politica monetaria della BCE e ritorna oltre 1,36 contro il dollaro. Ennesimi massimi di periodo per la sterlina che scende sotto 0,81 contro euro. Il cross dollaro/yen sale oltre la resistenza a 102,25 a 102,5 e trascina le borse a nuovi record.
SINTESI: Draghi adotta praticamente tutti gli strumenti che si prevedeva potesse adottare, inclusi quelli meno probabili e rimane poi con le armi spuntate. L’euro per ora non si è indebolito ed i tassi negativi non aiuteranno le banche a prestare denaro. La politica monetaria, ultra aggressiva, non ha risolto i problemi della crisi europea, né riuscirà ora a combattere la deflazione in Europa.