Tuesday 03rd December 2024,
Pinguinoeconomico

S&P500: Analogie tra il 1954 ed il 2013

Nell’esuberanza irrazionale che caratterizza questi ultimi anni di crescita senza sosta dei mercati azionari statunitensi ho letto, sentito ed ascoltato tutte le teorie dei massimi esperti sul tema. Il 99% degli “interessati” (fondi, analisti, gestori) giustificano l’incredibile rally (salita) di oltre il 160% in 4 anni e mezzo (666 fu il minimo dell’indice post grande depressione del 6 marzo 2009) con i fondamentali economici in crescita dimenticando che quasi tutto il recupero è stato agevolato dalla massiccia iniezione di denaro immesso dalla FED (Banca Centrale USA) iniziata proprio nel marzo 2009 (che strana coincidenza…).

L’ultima stravaganza che è interessante riportare è l’idea, ma meglio dire una profezia pubblicata su un sito finanziario americano, che lo SP500 possa ripetere nel 2013 la performance straordinaria che l’indice realizzò nel 1954.

Ma che cosa  hanno in comune i due anni indicati. Nulla a parte qualche correlazione statistica che ha entusiasmato l’autore dell’articolo e le cui convinzioni si fermano ad alcune considerazioni di analisi tecnica. Vediamo invece quali sono i fondamentali alla base dei due periodi economici messi a confronto. Quest’anno l’indice USA in questione è salito nei primi nove mesi del +18%, cioè un +2% al mese. Mantenendo questa tabella di marcia raggiungeremo un +24% a fine anno. Nel 1954 l’indice mise a segno uno straordinario +45% ma le motivazioni erano molto più solide del rialzo odierno alquanto pompato dagli ormoni artificiali iniettati dalla FED.

In quell’anno di ripresa post-bellica l’indice ritornò al livello del 1929 dopo ben 25 anni di lunga risalita. Oggi invece solo bastati meno di sei anni per recuperare il massimo del 2007 e frantumarlo con un ulteriore “upside” (salita) di un altro 10%.

Ma nel ’54 l’economia era in piena espansione con il Pil che superava il +7% mentre ora non arriva al +2% che rappresenta la più bassa crescita in periodo post recessione dopo la grande depressione proprio del 1929. In quell’anno la disoccupazione era al 5,6%, 4,6% nel 1955 e 4,1% l’anno successivo in pieno boom economico. La fragile ripresa degli ultimi 5 anni ha ridotto il tasso di disoccupazione al 7,3% ma quello comprensivo anche degli occupati part-time e sottopagati raggiunge il 13.6% (Fonte BLS – agosto 2013).

Da ultimo uno sguardo al debito pubblico. Oggi i repubblicani lottano con i democratici per contenere la crescita che ha raggiunto il livello stellare di 16.700$  miliardi e ha superato il 100% del PIL. Nel 1954 il debito non arrivava a 300mld (271mld) e al 71% in rapporto al PIL

Sognare è quindi lecito ma illudere gli investitori che il miracolo si possa ripetere è pura malafede…!

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