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NEWSLETTER (24 – 30 AGOSTO 2015)

 news 24 -30 agosto 2015 - crollo SHANGHAI

Il grafico rappresenta lo scivolone dell’indice borsistico di Shanghai lo scorso lunedì. In seguito c’è stato un altro tonfo nella giornata successiva ed un recupero nelle ultime tre sedute grazie all’intervento della Banca Centrale cinese che ha abbassato i tassi di interesse di mezzo punto ed il governo che ha iniettato $23 miliardi nel sistema finanziario.

Il panico si è diffuso sui mercati solo nella prima giornata con molti indici che hanno perso il -6% e Wall Street che arretrava anche di -1.000 punti in apertura per il Dow Jones per poi chiudere la settimana con un bilancio addirittura positivo.

Grandi scossoni anche sui cambi con l’euro in deciso recupero sulle principali valute e sulle materie prime con il petrolio che sprofonda sotto i $40 per la prima volta dal 2009 e poi rimbalza del +15% nelle ultime due sedute.

Pil USA del secondo trimestre rivisto al rialzo dal +2,4% al +3,7%, grazie ad un imprevisto incremento delle scorte.

Elezioni greche: Tsipras perde altri pezzi nel suo partito ed i sondaggi lo danno in testa di pochi punti su Nuova Democrazia con la possibilità che non si riesca a formare un governo stabile.

MERCATI FINANZIARI:

NEWS 24 - 30 AGOSTO 2015 - CROLLO HONG KONG

Il grafico ripropone il crollo del mercato azionario di Hong Kong dallo scorso giugno in avanti che è stato più significativo e profondo di quello del 1987.

Molti listini non hanno, tuttavia, recuperato le pesanti perdite dei primi due giorni. Nello specifico: Francoforte, Tokyo, Parigi, Londra ma anche Madrid e Milano.

Sui rendimenti dei titoli governativi, il bund risale a 0,73% dallo zero 0,57% della settimana precedente. Stabili ed in recupero, dopo un leggero sbandamento, anche i bonos spagnoli e i BTP domestici. Il Tbond USA sprofonda sotto il 2%, ma poi risale fino al 2,14%.

MERCATI EMERGENTI

Valute in recupero, almeno nella prima parte di settimana, sfruttando la debolezza del dollaro.

UCRAINA: ristrutturazione del debito proposta con tagli per $18 miliardi, ma la Russia non accetta di includere anche il suo finanziamento di $3 miliardi nella somma.

ARABIA SAUDITA: nuove difficoltà per l’economia araba che continua a vendere dollari depauperando le proprie riserve per sostenere una economia in forte arretramento. A fine settimana c’è stato un novo sconfinamento militare nel confinante Yemen.

MALESIA: forti proteste nel weekend con migliaia di persone che chiedono le dimissioni del primo ministro, reo di aver distratto $700 milioni sul proprio conto corrente dal fondo sovrano nazionale.

 

EUROPA (AREA EURO)

ITALIA: fiducia dei consumatori sale ai livelli del 2005.

GRECIA: Pil secondo trimestre rivisto al rialzo al +0,9% dal +0,8% precedente, ma sarà il terzo trimestre il termometro attuale dell’economia che si stabilizzerà solo con un taglio del debito e la ricapitalizzazione del sistema bancario.

 

NORD AMERICA

STATI UNITI: indice Richmond Manufacturing a zero a luglio rispetto ai 13,2 punti di giugno ed ai 10 previsti. Rimbalzano, invece, gli ordini di beni durevoli a luglio del +2%, rispetto a giugno.

TRIMESTRALI USA: Tiffany dichiara fatturato ed utili in calo di oltre il -10%.

De Beers, il colosso sudafricano produttore di diamanti ha abbassato i prezzi del -9% per la prima volta nella storia per fronteggiare il calo della domanda mondiale.

 

ASIA e OCEANIA

Quest’ultima crisi è partita dalla Cina e, mentre si cerca di valutarne la dimensione, gli osservatori imparziali hanno già compreso che governo e Banca Centrale hanno perso il controllo della situazione.

CINA:

news 24 -30 agosto 2015 - INDICE BORSA SHANGHAI.jpg

Il grafico richiama lo scoppio della bolla speculativa del mercato azionario che dai massimi di metà giugno ha perso un -40% in soli due mesi.

COREA DEL SUD: prestiti al consumo crescono del +9,1% nel secondo trimestre, rispetto al +7,2% del trimestre precedente.

MATERIE PRIME: crollo del petrolio nelle prime sedute fino a $38,5 per il WTI e sotto i $45 per il Brent. Nelle sedute successive un poderoso rimbalzo di oltre il +15% che riporta le quotazioni del greggio americano oltre i $45.

L’oro ritraccia, ma mantiene gran parte del rimbalzo della settimana precedente, mentre l’argento crolla ancora significativamente.

VALUTE: per le prime tre sedute è proseguita la disfatta del dollaro che è arrivato fino a 1,17 contro euro ed a 119 nei confronti dello yen. E’ seguito un poderoso recupero con la moneta unica che riscende a 1,125 e la divisa giapponese che cala a 122 trascinando il carry trade sui mercati ed il recupero dei listini mondiali.

SINTESI: dopo due sedute da panico abbiamo assistito all’ennesimo violento rimbalzo trascinato, questa volta, dagli indici americani. Ormai si parla di ennesimo rinvio di un rialzo dei tassi di interesse americani a settembre e di un probabile quarto round di quantitative easing per salvare, per l’ennesima volta i mercati azionari. Tuttavia, la ferita sembra molto profonda e quest’ultima cicatrice sarà difficile da rimarginare per le conseguenze negative non recuperabili su materie prime e valute.

Cina ed Arabia Saudita, rispettivamente la prima e la terza riserva valutaria al mondo stanno impegnando risorse ingenti per difendere la stabilità dei rispettivi cambi. Il gigante cinese ha confermato che sta vendendo quantitativi importanti di titoli del tesoro americano per disporre di dollari. Entrambi i Paesi hanno le spalle molto larghe, ma il persistere del prezzo del greggio a questi livelli, il calo della domanda mondiale ed una nuova crisi finanziaria metteranno a dura prova la resistenza di entrambe le economie.

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