Quella appena trascorsa è stata una settimana emotivamente molto intensa per i record a ripetizione di Wall Street, in pieno contrasto con lo sdegno per i diversi attentati in precedenza e durante l’ottava in Francia ed in Germania, in aggiunta alle conseguenze della massiccia repressione delle libertà in Turchia, in seguito al fallito colpo di stato.
L’ottava borsistica termina con gli Stati Uniti inarrestabili e l’Asia che si accoda grazie alla debolezza dello yen che beneficia delle aspettative per un nuovo stimolo fiscale da parte della Bank of Japan a fine della prossima settimana (28-29 luglio).
Al contrario i listini europei, pur in sensibile recupero, faticano a tenere il passo di crescita impantanati tra Brexit, attentati e nel cercare di risolvere la crisi bancaria del vecchio continente.
VINCITORI
WALL STREET E LE AZIENDE AMERICANE
La batteria di record inanellati in sequenza dagli indici americani ha sorpreso anche molti dei più ottimisti gestori ed analisti. Dow Jones e S&P500 si stanno scambiando reciprocamente il testimone, da quasi dieci sedute, per realizzare quotidianamente un nuovo massimo storico. Nella loro corsa riescono a trascinare anche i più lenti Nasdaq e Russel 2000 i quali, tuttavia, stanno accelerando il passo.
Le aziende statunitensi stanno contribuendo ai primati grazie alle loro trimestrali che vengono apprezzate dal mercato e mantengono il clima di euforia. Nel complesso le aziende stanno riducendo i margini ed aumentando i debiti, in misura preoccupante, ma mascherano i risultati con politiche di bilancio od operazioni di riacquisto di azioni.
IL CROSS DOLLARO/YEN
La valuta nipponica si è dimostrata sempre più decisiva nell’influenzare il carry trade che inflaziona gli assets più rischiosi quali i mercati azionari. Lo scivolamento ulteriore oltre i 106 rispetto al biglietto verde è stato un ulteriore catalizzatore sia per il Nikkey che per lo S&P500.
MERCATI EMERGENTI
La rincorsa partita dai minimi di febbraio non si è arrestata nemmeno di fronte al crollo della Borsa di Istanbul che nella settimana ha perso il 10%. Il bilancio rimane positivo con un +24% negli ultimi sei mesi, un balzo significativo considerando la fragilità di molte economie cosiddette emergenti.
CINA
Senza dare nell’occhio lo yuan ha raggiunto lunedì la pericolosa soglia dei 6,7 rispetto al dollaro, minimo da fine 2010. Nei giorni successivi l’intervento di Pechino ha rivalutato la divisa confermando la volontà della Banca Centrale di evitare shock finanziari.
VINTI
TURCHIA E LIRA TURCA
La repressione governativa ha provocato il crollo della lira turca che ha registrato un nuovo minimo assoluto nei confronti del dollaro. Il cambio potrebbe ancora scivolare con il caos politico e ridurre la crescita economica provocando anche l’impennata dell’inflazione.
BCE e BOJ
Draghi ha confermato che la Banca Centrale europea è pronta ad intervenire con qualsiasi strumento per arginare la crisi economica e bancaria. La dichiarazione ha deluso i mercati che si aspettavano qualcosa di più sostanzioso per recuperare il gap con Wall Street. In aggiunta, anche la BoJ ha confermato che sta pensando ad un ulteriore stimolo escludendo, tuttavia l’adozione del” helicopter money” tanto auspicata.
UK E STERLINA
La Brexit ha già lasciato il segno. L’economia britannica, già in rallentamento, è stimata in crescita negativa (-0,4%) dal prossimo trimestre, mentre solo lo scorso anno cresceva del 3% contendendosi con la Polonia il ruolo di leader nell’Europa extra euro. La sterlina si comporta di conseguenza e riprende a scendere.
PETROLIO
L’oro nero è la vera unica nota negativa della settimana. La rottura del supporto a 45 dollari spalanca nuovi scenari di discesa del tutto probabili ripensando ai cali estivi del greggio sia nel 2014 che nel 2015.
METALLI PREZIOSI
Seconda settimana consecutiva di calo per oro ed argento, più marcato per il metallo meno nobile. Quest’ultimo perde il supporto a 20 dollari l’oncia ma era salito di oltre il 30% nei due mesi precedenti.
COMMENTO
Questi mercati sono sopravvissuti alla Brexit, al crollo del petrolio fino a $27, al golpe turco, alla svalutazione dello yuan ed al peggioramento del contesto internazionale, sia politico che economico, grazie al continuo sostegno delle Banche Centrali. La convinzione che uno stimolo monetario sia ancora necessario e definitivo permette la corsa inarrestabile dei mercati azionari.
L’AGENDA DELLA SETTIMANA
Fed, Boj e Bce saranno ancora le protagoniste. Le prime due con le riunioni dei rispettivi board il 27 ed il 28. La banca giapponese potrebbe presentare nuove ulteriori manovre di stimoli, mentre la Bce rilascerà i risultati degli stress test bancari venerdì 29. Sempre lo stesso giorno, negli USA verrà pubblicata la prima anticipazione del Pil del secondo trimestre, mentre le trimestrali vedranno in scena i “fantastici quattro” della tecnologia: Amazon, Apple, Facebook e Google.