Si celebra oggi il settimo anniversario del mercato TORO a Wall Street, iniziato il 9 marzo del 2009. Tale definizione indica una crescita dei listini senza che vi sia almeno una contrazione del 20%, evento che non si è mai verificato negli ultimi 84 mesi (7 anni).
Si tratta della terza striscia positiva più lunga della storia, per i listini statunitensi, ben superiore alla media storica di 59 mesi. L’orso ha cercato invano, almeno in tre diverse occasioni, di riemergere dal letargo. Nel luglio del 2011, in seguito al downgrade di Standard & Poor’s che tolse la tripla A di rating al debito governativo, nell’ottobre del 2014, sfruttando la preoccupazione per lo “Shutdown” (chiusura degli uffici pubblici) ed infine nell’agosto del 2015, galvanizzato dall’imprevista svalutazione dello yuan cinese. In tutti questi casi, la correzione non ha mai superato il 10% ed è stata sempre velocemente riassorbita.
La Federal Reserve ha sicuramente contribuito a questo inusuale periodo di prosperità del mercato azionario domestico, inondando i listini di liquidità attraverso manovre ultra espansive, mai utilizzate in precedenza, per stimolare la crescita economica in seguito alla più grave recessione, dalla fine della seconda guerra mondiale in avanti, che colpì il Paese nel 2008. E’ indubbio, altresì, che la condizione di tassi di interesse molto bassi e, durante un orizzonte temporale molto esteso, abbia spinto al rialzo i mercati azionari, quando i rendimenti delle obbligazioni sono stati azzerati o diventati, in diversi casi, anche negativi.
Anche le società quotate hanno comunque fatto la loro parte incrementando fatturato ed utili in maniera esponenziale, almeno fino alla fine del primo semestre del 2015.
Quanto la festa potrà ancora durare? In base agli attuali fondamentali sia economici che societari, il mercato sarebbe già dovuto crollare da diversi mesi. Il segnale cinese di agosto è stato un importante campanello di allarme che non deve essere sottovalutato.
Tuttavia, gli investitori nel mercato americano, per quanto preoccupati da qualche recente mal di pancia degli indici, non possono certo lamentarsi delle performance realizzate in questi sette anni, forse irripetibili nel prossimo futuro:
- Dow Jones: +159%
- S&P 500: +193%
- Nasdaq: +266%
con una capitalizzazione mondiale che è cresciuta di 16 trilioni di dollari.
Buon compleanno toro americano ..!!