Thursday 21st November 2024,
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DAVIDE (GAMESTOP) CONTRO GOLIA (HEDGE FUNDS): I RETAILERS ATTACCANO LE MANI FORTI

DAVIDE (GAMESTOP) CONTRO GOLIA (HEDGE FUNDS): I RETAILERS ATTACCANO LE MANI FORTI

Titoli che volano e hedge funds che saltano. L’ultima settimana è stata davvero da cardiopalma a Wall Street.

La sensazione è che non si tratti solo della solita speculazione finanziaria, ma che siamo solo all’inizio di un nuovo fenomeno socio-economico, che potrebbe generare nuovi scenari.

 

GAMESTOP e la carica dei piccoli risparmiatori.

Nella settimana in cui lo S&P500 cede il 3,3%, la peggiore performance da ottobre, il titolo della società che vende videogiochi ha guadagnato il 405%, malgrado continui a chiudere negozi e a perdere denaro da diversi trimestri.

Da inizio mese si è aperta una battaglia sul titolo: a fine anno valeva 20 dollari e capitalizzava circa 150 milioni di dollari, mentre ora ha raggiunto un valore di $24 miliardi.

A lasciarci le penne in questa ascesa parabolica, un paio di hedge fund che sono stati salvati da altri fondi per evitare un pericoloso effetto domino.

Si tratta sempre di un gioco a somma zero, nel quale a fronte di grandi perdite ci sono anche enormi guadagni. Non solo i “retailers” o piccoli risparmiatori, stanno uscendo vincenti da questa che sembra una nuova gigante partita tra “Davide & Golia”, ma anche alcuni grossi nomi della finanzia mondiale stanno già da molti mesi sul carro del vincitore e viene il sospetto che siano loro ad alimentare lo “short squeeze”.

E’ il caso di Blackrock, il più grande fondo di private equity mondiale, che ha acquisito una partecipazione in Gamestop al valore di 13 dollari ed il suo investimento è salito in poche settimane da $150 milioni a $2,5 miliardi.

 

LO “SHORT SQUEEZE”

L’assalto dei piccoli risparmiatori concentrato su un manipolo di titoli ha generato la messa a nudo di coloro che vendono le azioni allo scoperto, in misura massiccia. Quando è stato reso noto che lo short sul titolo GameStop era superiore addirittura al 100% del capitale, l’attacco al titolo è divenuto sistemico ed ha coinvolto migliaia di risparmiatori, decisi a mettere in difficoltà i grandi della finanza, riuscendo a vincere la prima battaglia.

 

ROBINHOOD, REDDIT e WALLSTREETBETS

La community dei piccoli risparmiatori sta diventando sempre più numerosa grazie all’utilizzo di Robinhood, una recente piattaforma di trading, nella quale non si pagano commissioni ed in virtù della proliferazione di nuovi social network dedicati al mercato finanziario, quali Reddit e WallStreetBets, i quali amplificano in tempo reale gli echi delle azioni prese di mire per combattere ed annientare gli shortisti.

 

ALTRI TITOLI SONO STATI PRESI D’ASSALTO

KOSS +1.740%. BLOCKBUSTER +1.233%, NEW CONCEPT ENERGY +959%, AMC ENTERTAINMENT, NOKIA, BLACKBERRY, NOVAVAX ed altre società meno conosciute sono state oggetto di acquisti massicci da parte dei piccoli risparmiatori sparando le loro quotazioni a livelli stellari.

Ora il popolo sta cercando sempre nuovi obiettivi per mettere in difficoltà i big del sistema finanziario con un braccio di ferro che potrebbe presto anche coinvolgere la Casa Bianca e la Fed, qualora l’escalation di questa guerra tra poveri e ricchi rischi di mettere in ginocchio il mercato azionario e di conseguenza anche altri assets.

 

ELON MUSK E TESLA

Dalla parte dei più deboli, vale a dire dei “Robinhooders”, si è subito schierato Elon Musk, il patron di Tesla, anche se sicuramente con intenti meno giustizialisti.

Musk ha sempre criticato coloro che hanno cercato in tutti i modi e con tutti i mezzi di vendere le azioniTesla, l’azienda di auto elettriche da lui fondata, allo scoperto. Hedge fund e altri player hanno lasciato sul terreno in anni di tentativi oltre 40mld di dollari di perdite.

Ora Musk è diventato una sorta di oracolo nella guerra ormai lanciata agli shortisti e qualsiasi suo Tweet viene interpretato come un nuovo obiettivo da perseguire.

 

IL GIOCO SI FA DURO E RISCHIOSO

Difficile pensare che i Robinhooders siano una nuova linea di pensiero, libera e non manipolata.

Nel capitale della piattaforma di trading è presente anche l’hedge fund Citadel, lo stesso che è corso in aiuto del fondo Melvin, schiacciato da 7 miliardi di dollari di perdite con una performance negativa del -53% nel solo mese di settembre.

Lo short su GameStop è ancora quasi tutto in essere e si rischia di vedere il titolo arrivare anche a 1.000 dollari, già da questa settimana. Il titolo è stato il più scambiato nella seduta di giovedì 28, con oltre 17 milioni di pezzi, superando anche colossi come Apple e mettendo sotto pressione le società di clearing e le stesse piattaforme di trading, che iniziano a limitare il numero di titoli da acquistare per poter gestire le posizioni di clienti, le quali rischiano grosse perdite nel caso di forti oscillazioni dei prezzi.

Il dado è ormai tratto: al momento assistiamo ad un braccio di ferro tra migliaia di piccoli risparmiatori vincenti contro pochi grossi fondi, che si stanno leccando ferite già profonde (si dice intorno ai 70 miliardi di dollari) e rischiano grosso.

La grande finanza ha giocato duro e sporco nell’ultimo ventennio, aiutata anche e soprattutto dal denaro facile e senza regole messo a disposizione della Federal Reserve, che ha solo gonfiato gli assets finanziari.

Ora il popolo dei day-traders ha scoperto l’inganno e sembra intenzionato a riprendersi una parte della torta della quale non ha neanche visto le briciole.

Qualcuno già sentenzia che nulla sarà come prima, sui mercati finanziari, dopo GameStop.

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