La Banca Centrale americana si trova in una fase di grande incertezza macro economica con la necessità di fare scelte che potrebbero provocare danni al tessuto economico interno.
Due sono i principali problemi da affrontare: l’inflazione e la crescita del debito pubblico collegati alla elevata dinamica dei tassi di interesse, sia domestici che mondiali.
FEDERAL RESERVE e INFLAZIONE: UNA PARTITA ANCORA DA VINCERE
La crescita deprezzi al consumo è in risalita e la Banca Centrale americana non può abbassare i tassi di interesse come vorrebbe e dovrebbe per ridurre il peso dell’onere sui debiti, sia privati che pubblici.
Le previsioni di riduzioni del tasso ufficiale di sconto per il 2024 sono scese dai sei tagli di inizio anno, ai più probabili due con il primo rimandato a settembre, ben quattordici mesi dall’uomo aumento rispetto ad un massimo di otto nelle identiche situazioni precedenti.
La motivazione è che la corsa dei prezzi è ripartita, sia a causa della nuova impennata di molte materie prime la quale non è destinata a fermarsi che delle nuove e crescenti tensioni geopolitiche mondiali.
FEDERAL RESERVE e DEBITO PUBBLICO – UNA SPIRALE INCONTROLLABILE
Il debito pubblico americano sta ormai crescendo ad una velocità impressionate, pari a un trilione di dollari ogni 100 giorni. La spesa per interessi aggiungerà quest’anno l’astronomica cifra di 1,1 trilioni di dollari, due volte e mezzo i $450 miliardi del 2021..
Il debito pubblico si sta avvicinando ai 35 trilioni di dollari, traguardo che supererà prima dell’estate. Con la Cina che sta vendendo, già da alcuni anni a piene mani, il debito americano per ritorsioni sulle sanzioni applicate nei loro confronti sui semi conduttori e su alti beni commerciali, i tassi di interesse si sono impennati di oltre 60 punti base sulla scadenza decennale (Tbond) negli ultimi due mesi.
LA FEDERAL RESERVE DIFRONTE AD UNA SFIDA IMPOSSIBILE
La riduzione di inflazione e contenimento della spesa per rifinanziareil debito pubblico sono le due attuali priorità della Federal Reserve, purtroppo completamente en antitesi.
In mezzo c’è anche la bolla del mercato azionario domestico il quale continua a salire verso nuove vette, trascinato dai titoli tecnologici, come nel 200o, e dalla liquidità che la Banca Centrale ha iniettato nel sistema finanziario dal marzo 2023 per tamponare la grave crisi bancaria delle banche regionali.
Nell’anno elettorale la Banca Centrale eviterà qualsiasi crollo di Wall Street con tutte le poche frecce ancora disponibili.
In sintesi la Federal Reserve sembra aver superato qualsiasi bivio e di trova ormai in un vicolo cieco: se manterrà infatti i tassi di interesse all’attuale livello rischia una situazione di stagnazione (inflazione + recessione), mentre se inizierà la riduzione potrebbe perdere ulteriore credibilità scatenando le reazioni dei mercati finanziari, compensando negativamente il beneficio delle prossime decurtazioni.