Non ci poteva essere un epilogo così positivo come quello di arrivare alla vigilia della festa americana più sentita e celebrata, al pari del giorno del ringraziamento, con un nuovo record dell’indice principale.
In aggiunta, lo S&P500 è arrivato ad una inezia (2.995) dalla soglia dei 3000 punti, un risultato inimmaginabile solo dieci anni prima quando il listino piombava a 666 punti nel pieno della recessione post Lehman Brothers.
Aiutato da uno stimolo monetario senza precedenti, l’indice è cresciuto di quasi cinque volte trascinato da un incremento esponenziale degli utili e dei buybacks azionari molti dei quali hanno anche utilizzato la leva finanziaria.
All’inizio del mese, l’economia americana ha raggiunto il periodo di espansione più esteso della sua storia pari a 121 mesi consecutivi superando quello precedente del decennio 1990-2000.
GLI SCENARI FUTURI E NEL BREVE TERMINE
Di fronte all’ennesimo record di Wall Street ci si domanda ogni volta se sarà l’ultimo per qualche anno e se il mercato non abbia corso troppo e sia pronto per una correzione più o meno marcata.
Certamente l’andamento dell’indice principale nel primo semestre è risultato alquanto sorprendente con un incremento di quasi il 18% al quale si è aggiunto oltre un punto percentuale nelle tre sedute di luglio.
Malgrado il rialzo di giugno sia frutto del rimbalzo dei settori difensivi (utilities, immobiliare e consumi durevoli) e sia stato caratterizzato da volumi contenuti, nulla sembra poter fermare la crescita parabolica del mercato azionario domestico. Anche il rallentamento economico domestico evidente, ma non ancora così marcato, e la frenata degli utili aziendali hanno fatto da ulteriore volano per spingere la Fed a cambiare la propria rotta di politica monetaria sperando che inizi già da fine luglio un nuovo ciclo di espansione monetaria che risulta molto gradito agli investitori.
BOND E ORO
Entrambi i settori sono in grande rialzo e questo elemento poco si concilia con l’euforia di Wall Street. L’unica giustificazione è la grande liquidità che pervade tutti gli assets finanziari e sta andando alla ricerca di comparti che hanno ancora rendimenti decorosi (vedi bond italiani e greci) o dei metalli preziosi che sono rimasti da anni ai margini della corsa degli altri attivi finanziari.
Tuttavia, il denaro che sta affluendo verso investimenti difensivi deve essere un punto di riflessione per prevedere le ulteriori aspettative di crescita del mercato azionario americano per ora alle prese con le sfide di breve periodo: i dati odierni sul mercato del lavoro di giugno e l’inizio della stagione delle trimestrali estive che partirà la prossima settimana.