La Fed non ha tradito la fiducia dei giocatori incalliti che sperano di vincere sempre grazie alle carte truccate. Ha infatti mantenuto i tassi di interesse invariati, malgrado una discreta possibilità di rialzo, dopo 55 riunioni consecutive della Banca Centrale ed a quasi 10 anni dall’ultima ascesa.
I mercati hanno festeggiato solo per la prima ora, ma poi sono rimasti delusi dalla motivazione del grande capo Yellen. Abbiamo così scoperto che le economie sono malate, dalla Cina ai Paesi emergenti, e che la Fed è anche preoccupata per la turbolenza ripartita sui mercati finanziari mondiali.
Gli investitori ne hanno preso atto ed hanno risposto vendendo azioni ed acquistando obbligazioni governative con significativa riduzione dei rendimenti.
In chiusura di settimana è arrivato l’abbassamento del rating sul debito francese da parte di Moody’s che segue quello di S&Poor’s di inizio settimana sul Giappone.
La tensione e la volatilità proseguiranno anche nelle prossime sedute, in particolare sui mercati valutari ed azionari.
Syriza rivince con il 35,5% le elezioni greche, caratterizzate da una elevata estensione (45%).
MERCATI FINANZIARI: India è il miglior mercato azionario con un +2.38%, seguito da Hong Kong +1.94%. Shanghai è il peggiore -3.20% con il DAX a ruota -2.05%.
Crollo dei rendimenti dei titoli di stato governativi decennali e non solo, dagli USA (2,19%), al bund tedesco, al nostro BTP (1,78%) ed al Bonos spagnolo che ritorna sotto il 2% al 1,95%, dopo quasi tre mesi.
Forti oscillazioni per il petrolio, mentre prosegue il rimbalzo dei metalli preziosi, molto più accentuato per l’argento, rispetto all’oro.
MERCATI EMERGENTI
NIGERIA: Divisa in difficoltà e liquidità interbancaria che evapora, paralizzando il Sistema finanziario.
BRASILE: output di alluminio scende del -8,2% ad agosto.
EUROPA (AREA EURO)
GERMANIA: L’indice ZEW, indicatore del sentimento economico, cala a settembre a 12,1 da 25 di agosto.
ITALIA: Ocse: rivede al rialzo a +0,7% la stima del Pil 2015 per l’Italia. Auto e dollaro forte rilanciano l’export a luglio.
SPAGNA: ecco l’incremento del debito spagnolo negli ultimi otto anni:
2007 – 35.5%; 2008 – 39.4%; 2009 – 52.7%; 2010 – 60.1%; 2011 – 69.2%; 2012 – 84.4%; 2013 – 92.1%; 2014 – 97.7%; 2015 – 100% (??)
GRECIA: il tasso di disoccupazione scende al 26,6% nel primo trimestre. Il picco negativo era stato raggiunto nel primo trimestre dello scorso anno al 27.8%
Netta vittoria di Syriza alle elezioni politiche, le terze in un anno, con sette punti di vantaggio rispetto ai conservatori. Si prevede un governo di coalizione con i nazionalisti, già partner nel precedente esecutivo.
EUROPA (NON EURO)
Non si arresta la grave crisi migratoria nei Paesi dell’est ed in quelli balcanici. Molti Paesi hanno già ripristinato i controlli alle frontiere.
NORD AMERICA
STATI UNITI: vendite al dettaglio salgono per il secondo mese consecutivo in agosto del +0,2% sul mese precedente, dopo la crescita di luglio del +0,7%.
Rischio di un nuovo Shutdown a fine mese dell’apparato governativo, dopo quello del 2013, a causa delle difficoltà di trovare un accordo in Parlamento sull’approvazione del nuovo budget fiscale.
La produzione industriale scende del -0,4% ad agosto, dopo l’incremento del +0,9% di luglio, mentre l’utilizzo degli impianti cala al 77,6% dal precedente 78%.
Prezzi al consumo in calo del -0,1% ad agosto, dopo gli incrementi del +0,1% di luglio e del +0,3% di giugno.
L’indice immobiliare NAHB sale a 62 a settembre dai 61 di agosto, il livello più elevato dal 2005.
ASIA e OCEANIA
GIAPPONE: l’indice dell’attività dei servizi cresce del +0.2% a luglio, rispetto al +0.3% di luglio.
CINA: Gli investimenti sono calati al minimo dal 2000 (grafico). La crescita rallenta, infatti, al +10,9% nei primi otto mesi dell’anno. Gli analisti si aspettavano un +11,2%, rispetto al +11,1% complessivo dei primi sette mesi.
La produzione di energia sale solamente del +1%, rispetto allo scorso anno, mentre quelle di acciaio e carbone continuano ad indebolirsi.
La Produzione industriale cresce del +6,1% sull’anno precedente, ad Agosto. Si tratta di un risultato mediocre rispetto al +6,4% previsto ed al +6% di luglio.
INDIA: prezzi all’ingrosso scendono del -4,95% ad agosto sull’anno precedente. Si tratta di un risultato incredibile per un Paese caratterizzato negli anni passati da un tasso di inflazione elevato. Le motivazioni principali sono il basso livello dei prezzi delle materie prime e quello interno dei generi alimentari.
MATERIE PRIME: petrolio in caduta fino a $45,5 dai 47,5 della settimana precedente. Prosegue, invece,
la corsa di oro ed argento.
BANCHE: Ottocento miliardi di euro spesi e 330 recuperati. Sembra essere questo il bilancio degli oneri sostenuti dall’eurozona per salvare le banche negli anni della grande crisi finanziaria, ovvero tra il 2008 e il 2014. Le cifre si desumono da un articolo contenuto nell’ultimo bollettino della Bce, dedicato a valutare l’impatto fiscale degli interventi a sostegno del settore finanziario negli anni della crisi. L’ammontare degli 800 miliardi rappresenta l’8% del Pil di eurolandia.
VALUTE: prosegue la debolezza del dollaro e recupero dell’euro oltre 1,14 mentre lo yen continua a scambiare in una forchetta molto ristretta tra 119 e 121 contro dollaro.
SINTESI: il re è nudo, vale a dire che i mercati hanno smarrito la loro rete di protezione. La Fed ha perso credibilità e gli investitori fiducia nelle azioni ultra divine della Banca Centrale. La volatilità è ripartita ed ottobre sarà un mese da montagne russe per i mercati azionari. Primo obiettivo: il retest dei minimi del 24 agosto.