La Banca Centrale americana, nota come la Federal Reserve (Fed), fu istituita nel 1913 in seguito ad una delle tante crisi bancarie e finanziarie che si svilupparono nei decenni successivi alla guerra di Indipendenza.
Una di queste, quella del 1907 arrivò al culmine di una grave recessione e provocò, oltre al crollo del -50% dell’indice azionario a Wall Street, anche una pericolosa corsa agli sportelli ed una crisi bancaria senza precedenti, tamponata dall’intervento di alcuni prestigiosi banchieri, tra i quali il più conosciuto era JP Morgan, i quali iniettarono nel sistema una parte della loro personale liquidità per bilanciare la fuga dei depositi bancari.
Passato l’ennesimo spavento, gli Stati Uniti si resero conto della mancanza di una Banca Centrale, come già esisteva in alcuni Paesi europei, come prestatore di liquidità di ultima istanza in questi casi eccezionali. Ragione per la quale, dopo diversi anni di discussioni, riuscirono a fondare la Federal Reserve il 22 dicembre del 1913.
Forse fu uno dei più gravi errori mai fatti , visti i danni e l’incapacità della Banca Centrale statunitense nel gestire quasi tutte le successive crisi finanziarie, partendo dall’ultima dove ha creato una montagna di liquidità senza precedenti, ora ingestibile. Tuttavia, siamo “costretti” a tenercela e spieghiamo almeno come è strutturata e funziona.
Il Federal System è oggi costituito da una agenzia governativa centrale, il Board of Governors of the Federal Reserve System – con sede nella capitale Washington D.C. e composto da 7 governatori nominati dal Presidente degli Stati Uniti e da dodici Federal Reserve Bank regionali, i cui presidenti sono nominati con complesse procedure.
Sia il Board che le 12 Reserve Bank condividono responsabilità nel campo della vigilanza sugli intermediari finanziari e le loro attività, nonché l’offerta di servizi bancari alle istituzioni creditizie e al governo. Uno dei principali componenti del Federal Reserve System è il Federal Open Market Committee (FOMC), composto da 12 membri: tutti i 7 membri del Board of Governors, dal presidente della Federal Reserve Bank di New York e, a rotazione, da 4 dei rimanenti 11 presidenti delle altre Reserve Bank federali. Il FOMC è responsabile della definizione delle operazione di mercato aperto, il principale strumento della Fed per influenzare i tassi di interesse sui mercati monetari e finanziari.
Inoltre, i membri del Board una volta nominati non possono essere rimossi fino alla scadenza del loro mandato. Le 12 banche federali regionali rappresentano l’articolazione operativa del sistema di banca centrale degli Stati Uniti e sono organizzate come enti di diritto privato. Le azioni di ogni distretto possono essere detenute soltanto da banche statunitensi. Questa è condizione necessaria per essere ammesse ad operare sotto la vigilanza della Fed, ma non è condizione obbligatoria per l’esercizio dell’attività bancaria. Una banca può scegliere di non far parte del Federal Reserve System. In questi casi, la banca può essere vigilata da altre entità, come ad esempio, l’Office of the Comtroller of the Currency (OCC) e la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC). Le azioni delle banche di riserva federale non possono essere vendute, negoziate o date in pegno mentre i dividendi, per legge sono pari al 6 per cento annuo. La restante quota di utili viene trasferita al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Distretti della Federal Reserve
La struttura quasi-pubblica della Fed si articola in:
il Board of Governor of Federal Reserve System (consiglio direttivo) avente sede a Washington, D.C.,
il Federal Open Market Committee (FOMC),
dodici Federal Reserve Banks aventi sede nelle maggiori città statunitensi. Ciascuna Federal Bank locale ha un board of directors (consiglio di amministrazione) composto da nove membri,
diverse altre banche private, che sottoscrivono azioni non trasferibili delle Reserve Bank delle regioni in cui operano,
diversi consigli consultivi
Funzioni
In base alla documentazione ufficiale, i compiti della Fed si possono suddividere in quattro macro-aree:
stabilire la politica monetaria nazionale influenzando la quantità di moneta in circolazione e le condizioni creditizie dell’economia al fine di perseguire il massimo impiego, la stabilità dei prezzi e moderati tassi di interesse a lungo termine;
supervisionare e regolare le istituzioni bancarie per assicurarne la sicurezza e la stabilità del sistema bancario e finanziario nazionale e proteggere i diritti dei consumatori;
mantenere la stabilità del sistema finanziario e contenere il rischio sistemico che può nascere nei mercati finanziari;
fornire servizi di tesoreria per le istituzioni depositanti, il governo degli Stati Uniti ed istituzioni ufficiali straniere inclusa la supervisione del sistema dei pagamenti nazionale.
Le sedi regionali o distretti sono dodici e cinque di questi rilasciano una pubblicazione mensile sull’andamento locale dei rispettivi settori manifatturieri: Dallas, Kansas City, New York, Richmond e Philadelphia. Questi rapporti regionali sono una misurazione dello stato di salute economica dei singoli distretti e rappresentativi anche dell’andamento nazionale. Sono utilizzati come termometro sia positivo che negativo dell’attività economica americana, in relazione al peso del settore industriale sul Pil che si attesta ora ad un 12%.
Gli altri cinque distretti (Boston, Cleveland, Atlanta, St Louis, Minneapolis e San Francisco) non pubblicano, invece, dati sull’attività manifatturiera. Per queste filiali, il Federal Reserve Beige Book offre, comunque, una breve sintesi della salute dell’industria manifatturiera. La Fed di Chicago, invece, ha pubblicato il suo Midwest Manufacturing Index dal luglio del 1996 fino al dicembre 2013. La prossima versione, dopo un periodo di sospensione, è prevista per l’autunno 2015.
Nel grafico seguente è riportata la media di ognuno dei cinque indicatori dal 2001
Come parametro di paragone ecco l’indice ISM manifatturiero, quello nazionale.
Ecco come sono distribuiti e quali aree territoriali coprono i 12 distretti.
Boston (First Federal Reserve District) – Connecticut, Massachusetts, Maine, New Hampshire, Rhode Island e Vermont
New York (Second Federal Reserve District) – include New York State, le 12 contee settentrionali del New Jersey, Fairfield County in Connecticut, Porto Rico e le Isole Vergini.
Philadelphia (Third Federal Reserve District) – include la Pensilvenia orientale, il sud del New Jersey e il Delaware
Cleveland (Fourth Federal Reserve District) – Ohio, la Pensilvenia occidentale, il nord del West Virginia ed il Kentucky orientale
Richmond (Fifth Federal Reserve District) – include il Maryland, il Distretto di Columbia (Washington), la Virginia, il Nord ed il Sud Carolina
Atlanta (Sixth Federal Reserve) – Alabama, Florida, Georgia, parte della Luisiana, Mississippi e il Tennessee;
Chicago (Seventh Federal Reserve District) – Iowa, gran parte dell’Illinois, Indiana, Michigan e Wisconsin
St. Louis (Eighth Federal Reserve District) – Missouri e la zona meridionale dell’Illinois
Minneapolis (Ninth Federal Reserve District) – Minnesota, Montana, Nord e Sud Dakota, Wisconsin e la zona superiore del Michigan
Kansas City (Tenth Federal Reserve District) – comprende Colorado, Kansas, Nebraska, Oklahoma, Wyoming, la zona settentrionale del New Mexico e quella occidentale del Missouri
Dallas (Eleventh Federal Reserve District) – Texas, nord Luisiana e sud del New Mexico
San Francisco (Twelfth Federal Reserve District) – Alaska, Arizona, California, Hawaii, Idaho, Nevada, Oregon, Utah, Washington, Guam e le Samoa americane.