Sunday 22nd December 2024,
Pinguinoeconomico

LA PSICOLOGIA DELL’INVESTITORE

Conflitti militari in Iraq, Ucraina e Medioriente, disoccupazione americana al 6,1% con perdita di 500k posti di lavoro a tempo pieno, crollo del Pil a stelle e strisce nel primo trimestre e revisione al ribasso delle previsioni di crescita per il secondo, petrolio in calo da dieci sedute, ma sempre su prezzi molto elevati, oro che riprende a salire. In aggiunta, ci sono dati macroeconomici europei deludenti, nuovamente in flessione, oltre alle difficoltà ancora riemerse del sistema bancario nel vecchio continente: tutte informazioni che potrebbero destabilizzare la granitica sicurezza dei mercati finanziari.

Tutto invece sembra scorrere tranquillo, malgrado qualche piccolo brivido che ogni tanto scuote la serenità e tranquillità degli investitori. Ma dove sono posizionati questi ultimi nell’alternarsi dei cicli economici e qual’ è la psicologia che li muove?

Negli ultimi mesi, da inizio anno, con l’eccezione della mini-crisi dei mercati emergenti a metà gennaio, l’enfasi di qualsiasi notizia socio-economica si è dimostrata indifferente. La risposta è sempre stata “buy stocks.” 

In questo contesto nessun “warning” (allarme) può salvare l’investitore determinato a diventare ricco, perlopiù velocemente.

Quando poi gli indici azionari salgono in un contesto pieno di notizie negative, come quello attuale, tanto più gli investitori diventano fiduciosi nelle loro capacità di trading, ma i successi fanno perdere di vista il livello di rischio, che continua invece ad aumentare.

Non è molto diverso dal casinò, dove quando si aprono i battenti le probabilità di vincita sono superiori alla media, artificialmente manipolate per aumentare la fiducia del giocatore. Poi arrivano però gli insuccessi, ma il giocatore rimane in sala, fiducioso per i precedenti guadagni e continua a giocare, perdendo, convinto invece di recuperare.

Lo stesso giochino accade nel mercato azionario dove il “pesce viene attirato con l’esca”. Ma ricordiamo sempre, che tranne pochi casi, “The house always wins”, vale a dire è sempre il banco che vince.

L’analogia è evidente anche oggi sui mercati finanziari e non solo azionari. La Fed è il banco e tutti coloro che giocano dalla stessa parte del campo vincono. Per raggiungere l’obiettivo ha messo in campo strumenti draconiani e fuori dal comune, spiazzando gli avversari. In questo momento sembra dunque non esserci partita. Il toro spadroneggia da oltre cinque anni e l’orso si è ritirato in un lunghissimo letargo. Mai come in questo periodo ho sentito ripetere tante volte la frase  “Stocks are the only game in town.”, non c’è quindi alternativa all’investimento azionario. La principale motivazione addotta è che con questi rendimenti obbligazionari non ci sia alternativa per l’investitore.

Ma finirà male anche questa volta. La storia si ripete e perlopiù nei mercati finanziari. Tutte le bolle scoppiano o si sgonfiano. Nel corso del nuovo millennio abbiamo già assistito a due pesanti crisi, con crolli verticali nel 2000 e nel 2008, dopo altrettante vertiginose ascese.

Il mercato non può continuare a salire sempre sfidando la legge di gravità ed ignorando i fondamentali, non solo macroeconomici, ma soprattutto quelli delle aziende quotate, in nuovo deterioramento. E’ evidente come la  Fed abbia dato sicurezza all’azzardo: molti pensano infatti che la liquidità delle banche centrali rimarrà copiosa e farà da paracadute al mercato. In aggiunta ci sono coloro che hanno perso il rialzo, o non ci hanno creduto, e vogliono rientrare in gioco al primo storno degli indici, qualora ci fosse. Tutto questo alimenta l’ottimismo. Nessuno vende per mancanza di alternative e le quotazioni salgono con volumi molto bassi in presenza di notizie sia negative (lo stimolo monetario non viene ritirato ed i tassi rimarranno bassi) che positive (le economie sono in ripresa e questo fa bene al mercato azionario).

Ci sono quindi molti investitori che come sempre arrivano alla festa quando molti invitati sono già usciti (mani forti e grandi fondi di investimento) o quando il buffet è finito (non c’è più nulla di interessante o a buon mercato da comprare). Siamo sicuramente in una fase di esuberanza/euforia per riportare il sentimento attuale al ciclo psicologico dell’investitore, ben conosciuto, come evidenziato nel grafico.

CICLO DEI MERCATI - 1 jpg

(Cliccare per evidenziare)

Notoriamente sono quattro le fasi caratteristiche di un mercato azionario rialzista: pessimismo, scetticismo, ottimismo ed euforia. Dove siamo ora ? Sicuramente alla fine della terza fase, ma già con un piede nella quarta ed ultima. La prima è nata il 9 marzo del 2009 ed è terminata dopo il 3 ottobre 2011, dopo la seconda e peggiore correzione all’interno del ciclo rialzista. La seconda, invece, include tre minori correzioni con l’ultima terminata ad inizio giugno del 2012. La terza, al contrario delle precedenti, non ha assistito ad alcuna correzione e sta probabilmente terminando, arrivando al momento della “resa dei conti”.

Sono già evidenti tutti i segnali che siamo ora entrati infatti nella fase di euforia, caratterizzata dalla capacità degli investitori di chiudersi gli  occhi e prendere rischi eccesivi. L’esempio più eclatante è quello di CYNK Technology Corp, società quotata al Nasdaq, attiva nel settore dei social media, che non presenta redditi, sito web, dipendenti, e neanche prodotti ed immobilizzazioni, ma ha realizzato un rialzo +2.500%, raggiungendo la capitalizzazione di quasi 6mld, superando quella di numerosi colossi storici presenti nello S&P500.

Il Dow Jones è salito di uno strabiliante +155%, rispetto al minimo del marzo 2009, mentre l’economia è cresciuta ad un tasso inferiore al 2% medio negli ultimi cinque anni. Anche gli utili aziendali, sono migliorati ma non a livelli tali da giustificare un simile rialzo. Questo mercato ha evitato inoltre una correzione per ben 33 mesi, molto oltre la media, mentre questo ciclo rialzista è il quarto più lungo dopo il crash del 1929.

Il mio punto di vista è noto: “non sarà diverso anche questa volta”. Lo stato di ipnosi e di compiacenza in questa ultima fase di rialzo è molto pericoloso ed aiuterà ad ingigantire il ribasso quando partirà, proprio mentre tutti i partecipanti saranno convinti che il rialzo sarà invece sostenibile, duraturo e soprattutto strutturale. Auguri…!!

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